In una ipotetica olimpiade, finalizzata a “premiare” la nazione con il maggior numero di leggi esistenti, una delle piazze d’onore, probabilmente anche la prima, spetterebbe all’Italia. L’assurdo è che nessuno, ribadiamo nessuno, è in condizione di fornire una cifra esatta e corretta.
Si parte da un minimo di 75 mila (senza contare i circa 30 mila regi decreti) per arrivare ad un massimo, come sottolineato anche dal ministro della Giustizia, nel dicembre dello scorso anno, di ben 250 mila. Nordio ha chiosato: «Più lo Stato è corrotto, più sforna leggi». È una giungla burocratica immensa ed inutile, solo se consideriamo che in Francia le leggi sono “solo” 7 mila e in Germania 5 mila cinquecento… Sarà per l’eredità dell’ordinamento giuridico romano e per mantenere quella supremazia giuridica… inutile e desueta.
Una premessa un po’ lunga e che può apparire al di fuori del contesto che si intende mettere in evidenza: le morti sul lavoro, i cinque operai travolti e uccisi da un treno nella piccola stazione di Brandizzo e le altre 550 vittime dei primi sette mesi di quest’anno, praticamente 80 vittime al mese. È un dato in leggero calo rispetto agli anni precedenti, ci raccontano le statistiche, una mattanza che è «un oltraggio alla convivenza», come ha evidenziato il Presidente Sergio Mattarella, e alla civiltà di un Paese, aggiungiamo sommessamente.
Insomma siamo il Paese che legifera in saldi, a ogni evento alla ribalta produciamo una legge che magari contraddice quelle esistenti. È una giungla burocratica nella quale sguazzare felici, l’unico inconveniente del quale non si tiene conto, pur di essere i più “legiferari”, sono quei controlli che queste leggi quotidiane pretenderebbero, ma che solo sporadicamente vengono effettuati, magari solo nelle 48 ore successive all’entrata in vigore dell’ennesima legge.
Ecco, i mancati controlli, sono una delle cause principali all’origine di tante morti “bianche”, e poi smettiamole di chiamarle bianche, meglio sarebbe “morti evitabili”. Cantieri fai da te, sfruttamento, ricatti, misure di sicurezza fantasma, assenza di controlli, turni infernali, appalti e subappalti e sub-sub appalti… ecco non crediamo di sbagliare perché pare che l’ennesima norma li abbia fatti tornare in voga, in pratica siamo alla sagra degli appalti, ai saldi. E la sicurezza di chi lavora finisce in coda alle preoccupazioni. E poi le chiamano “morti bianche” anziché morti annunciate!