La difesa della famiglia, ovviamente tradizionale, è il punto forte della propaganda di Fratelli d’Italia. Insieme a Dio e Patria, è uno dei must con cui Giorgia Meloni un anno fa ha vinto le elezioni politiche e si è insediata a Palazzo Chigi con una maggioranza di destra-centro.
Il problema è che adesso proprio i suoi “cari” rischiano di appannare l’immagine costruita dalla premier e aprire quindi una falla nell’ampio consenso elettorale di Fdl. A preoccupare la Meloni nel suo primo anno di governo, non sono state tanto le polemiche sulle uscite anti-immigrati del cognato-ministro Lollobrigida o le accuse di familismo seguite alla nomina della sorella Arianna al vertice di Fratelli d’Italia. A preoccupare la premier sono state soprattutto le continue gaffe Tv di Andrea Giambruno, il padre di sua figlia Ginevra, il giornalista di Mediaset con cui ha convissuto per una decina d’anni.
Una convivenza durata fino alla goccia che ha fatto traboccare il vaso: i due fuorionda televisivi catturati e trasmessi da Striscia la notizia il 18 e 19 ottobre. Immagini e parole in cui il first gentleman viene immortalato nel suo studio televisivo di conduttore Mediaset, mentre si rivolge a una collega con gesti volgari, accompagnati da allusioni sessiste.
Venerdì 20, dopo la diffusione del secondo fuorionda, la premier annuncia con un post: «La mia relazione con Andrea Giambruno, durata quasi dieci anni finisce qui». Senonché, fedele a una consolidata retorica comunicativa, sceglie di presentarsi come vittima, scaricando la responsabilità di quanto accaduto su «chi ha sperato di indebolirmi» usando il fuorionda.
Il copione verrà messo in scena anche nei giorni successivi, con una serie di attacchi a non meglio identificati nemici che avrebbero organizzato un complotto contro di lei, eccetera, eccetera. E qui nasce spontanea la domanda: il complottismo contro di lei evocato dalla premier funziona? Fino ad ora ha funzionato, ma non è detto che questa narrativa possa andar ancora bene, considerando le molte, troppe contraddizioni presenti nella autorappresentazione fatta dalla leader della destra italiana. Partiamo dalla “famiglia”, quella che oggi appare la più logora tra le bandiere ideologiche su cui Giorgia Meloni ha costruito identità e fortuna politica.
Famiglia tradizionale, ovvio. Dove ci sono un uomo e una donna che si sono sposati in Chiesa. Né può essere altrimenti, visto che Dio è l’altro punto fermo sbandierato non molto tempo fa, in Spagna davanti agli elettori di Vox, con l’indimenticabile: «Sono Giorgia, sono donna, sono cristiana…». E qui casca l’asino. Perché per quasi dieci anni la fondatrice di Fratelli d’Italia ha convissuto, “more uxorio” (come si diceva una volta) con Andrea Giambruno. Unione che non è stata “regolarizzata” (sempre per dirla come si usava una volta) nemmeno dopo la nascita dell’adorata figlia Ginevra, che ormai ha 7 anni.
Si potrebbe continuare, analizzando le parole e le battute di Giambruno finite su Striscia la notizia, ma si potrebbe continuare anche e soprattutto mettendo sotto la lente d’ingrandimento il dire e il fare di Giorgia Meloni, dei suoi cari, del suo partito. Dal momento che stiamo parlando di chi oggi governa il Paese sarebbe “cosa buona e giusta”. Compito primario di un’opposizione di cui purtroppo in Italia abbiamo quasi perduto ogni traccia.