Il Codacons denuncia la sigaretta di Corto Maltese: «È un invito subliminale a fumare». Sulle prime vien da ridere. Ma no, c’è poco da ridere. La cosa è seria. Nel sito dell’associazione si può leggere: «Corto Maltese fuma sigarette: Codacons denuncia Repubblica».
Non è, come si dice oggi, una fake news: «Ebbene, sì: Corto Maltese fuma». Ma al Codacons questo dettaglio della virtuale vita privata dell’avventuroso eroe dei fumetti è parso inaccettabile. Tanto che l’associazione dei consumatori ha ritenuto di denunciare all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, all’Autorità per le garanzie nelle telecomunicazioni e alla Procura della Repubblica di Roma la nuova storia inedita di Corto Maltese, intitolata «Equatoria», in regalo con il quotidiano La Repubblica e in cui il protagonista è raffigurato spesso con la sigaretta tra le labbra.
Il Codacons interviene contro quello che potrebbe rappresentare «un invito subliminale a fumare»: un messaggio scorretto, ineducativo, fuorviante e pericolosissimo, soprattutto per i giovani lettori, per il continuo e ripetuto lasciarsi andare, da parte del personaggio del popolare fumetto, al vizio del fumo. In realtà, come ben sa chiunque abbia letto anche un suo solo episodio, Corto Maltese è sempre stato rappresentato con la sigaretta in bocca. Rimane il fatto che il fumo è un killer niente affatto virtuale: ogni anno infatti miete solo in Italia 70mila vittime. Da qui la decisione del Codacons di impegnarsi in quella che ha definito «una campagna di civiltà».
O Signur d’amur aces, come dicono a Milano: «…messaggio scorretto»; di più: «ineducativo»; non basta: «fuorviante», perfino «pericolosissimo»… Nientemeno che «per i giovani lettori…per il continuo e ripetuto lasciarsi andare, da parte del personaggio del popolare fumetto, al vizio del fumo…».
O Signur d’amur aces: e come la mettiamo con Tex? Il personaggio creato da Gianluigi Bonelli e Aurelio “Galep” Galeppini fuma più di una ciminiera a pieno ritmo; fumano Kit Carson, e anche il figlio Kit ci dà sotto. E tutti, non solo sigarette, ma sigari, pipa, e tracannano whisky e tequila e birra a più non posso. L’unico salutista, dalle parti della Bonelli editore è Dylan Dog, vegetariano, ex alcolista e per questo beve thè e acqua, stop.
O signur d’amur aces: lo potremo più vedere in pace un film western? Perché fumano tutti: John Wayne, Kirk Douglas, Gary Cooper, James Stewart, Robert Mitchum, Clint Eastwood… Attenzione che Gian Maria Volonté nel film di Sergio Leone fuma addirittura spinelli… Accidenti, “Casablanca” con Bogart e la Bergman, lo possiamo vedere ancora una volta, prima che se ne chieda il sequestro?
O signur d’amur aces: sembra d’essere tornati nel 1950, quando un paio di deputati democristiani propongono un disegno di legge per istituire la censura preventiva sulle pubblicazioni a fumetti. Quel disegno di legge, presentato a più riprese, non viene mai approvato, ma convince gli autori e gli editori di fumetti ad applicare una sorta di autocensura. Ecco che per evitare problemi gli autori di Tex non fanno più vedere la bionda cattiva con seno in vista, e la rivestono di più corretta ed educativa, meno fuorviante maglia copri-tutto. Ecco che per evitare problemi, le giovani squaw, nelle ristampe non indossano più gonnellini a metà coscia, e sono vestite di lunghe, corrette ed educative palandrane.
O signur d’amur aces: sembra di essere tornati al 1951, quando su Rinascita, Nilde Iotti si scaglia contro i fumetti, li considera decadenti, fonte di corruzione e malcostume giovanile: «La gioventù che si nutre di fumetti è una gioventù che non legge e questa assenza di lettura nel senso proprio della parola non è l’ultima tra le cause di irrequietezza, di scarsa riflessività, di deficiente contatto col mondo circostante e quindi di tendenza alla violenza».
O signur d’amur aces: un caso clamoroso riguarda il mago Mandrake e il suo assistente, il gigantesco Lotar. In un’avventura pubblicata negli Stati Uniti nel 1934 il Mandrake, Lotar e altri personaggi escono da una cripta. Nella serie di vignette per l’Italia si guardano smarriti, hanno la faccia terrorizzata, ma non si capisce perché. Nella vignetta non c’è nulla di strano. Bisogna attendere sessant’anni e la ristampa con le “vere” vignette, per risolvere il mistero: nelle tavole originali il gruppo si trova in un piazzale ricoperto di scheletri, ed è quello che terrorizza. Nella versione italiana gli scheletri vengono purgati. Evidentemente li si riteneva scorretti e diseducativi.
O signur d’amur aces: qualche incidente è accaduto anche dalle parti di Paperopoli. Prima versione di una vignetta, zio Paperone si rivolge a Paperino: «Sei incapace di derubare un paralitico sordomuto e cieco!». No, non va bene, è una frase scorretta, magari qualcuno si risente. Seconda versione: «Sei incapace di derubare a un cagnetto randagio anche solo il suo osso!». No, non va bene, anche questa frase non è educativa. Terza versione: «Sei incapace di rubare una noce persino a uno scoiattolino!». Questa per ora non ha sollevato questioni.
La chiudo qui: non sono un fumatore, ma il Codacons mi ha fatto venire voglia di fumare una paglia; con Corto, Tex, Bogart e John Wayne; e chi dirà che si è scorretti, ineducativi, fuorvianti, pericolosi, ma và a dà via i ciap!