Prima i cinghiali, ora
un maiale nero vaga
a Ponte Mammolo

Maiale nero, Un maiale nella zona di Ponte Mammolo a Roma

Un maiale nella zona di Ponte Mammolo a Roma

Ci mancava solo il maiale nero. O meglio il ritorno dei maiali nelle strade di Roma. Cinghiali, gabbiani, piccioni, topi, nidi di vespe, ragni violino. Ora nelle Città Eterna c’è anche un enorme maiale nero vagante in via di Ponte Mammolo. Più esattamente si è aggirato per diversi giorni tra i cespugli e i prati nei pressi della Stazione di Ponte Mammolo della metropolitana B.

Fabrizio Forti, presidente del Csa (Consorzio servizi annonari), invita il Campidoglio ad effettuare “il recupero” del grande maiale nero perché può essere pericoloso per i cittadini e per se stesso. C’è anche il rischio della Peste suina africana (Psa) che negli ultimi anni si è diffusa in alcuni paesi europei. Alcuni casi sono stati registrati pure in Italia. Anche nella capitale, dice Forti, «sussiste il rischio di Psa. Il tutto è di diretta responsabilità del sindaco di Roma Gualtieri».

Il maiale nero a Ponte Mammolo è solo l’ultima stranezza dello “zoo Roma”. Altri episodi, ben più gravi, si succedono da anni. Sempre più spesso molti animali selvatici penetrano nella città, in genere a caccia di cibo tra i rifiuti urbani. A settembre una giovane lupa ha morso un bambino nel parco urbano delle Sabine, fortunatamente senza gravi conseguenze. La lupa è stata catturata e ora si trova nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nell’area faunistica di Civitella Alfedena.

Un cinghiale nel 2017 a via Baldo degli Ubaldi

Ma il pericolo maggiore arriva dai cinghiali. Spesso escono dai parchi e dalle campagne a nord di Roma e in qualche caso arrivano anche i morti. In genere sono i centauri a pagare il prezzo più alto scontrandosi con i grandi ungulati selvatici. L’ultimo incidente mortale si è verificato a giugno: nei pressi della via Cassia un uomo ha perso la vita a bordo del suo scooter. Ma i cinghiali provocano incidenti, soprattutto di notte, scontrandosi con le auto oltre che con le moto. I cinghiali di solito arrivano nella zona nord della città tra via Aurelia, via Trionfale e via Cassia. In alcuni casi sfiorano perfino il Vaticano. Nel 2017 alcuni ungulati si sono spinti fino a via Baldo degli Ubaldi, una strada di grande scorrimento, gareggiando in velocità con gli automobilisti allibiti per lo stupore.

Stupore è la parola esatta. Sempre nel 2017 è comparsa perfino una capretta in largo di Torre Argentina scorrazzando, in pieno centro storico, nei pressi del parcheggio della stazione dei taxi. Un tassista attonito l’ha immortalata con un video realizzato con il suo telefonino. La capretta, misteriosamente comparsa, altrettanto misteriosamente si è dileguata.

Fortunatamente la capretta, al contrario degli animali selvatici, non è aggressiva, non attacca gli uomini, non mette in pericolo la vita di nessuno.

Capretta a largo Argentina nel 2017

Stupisce come si sia potuta trovare a largo Argentina, nel cuore di Roma, nel posto nel quale duemila anni fa fu ucciso Giulio Cesare dai congiurati repubblicani del Senato guidati da Bruto e Cassio. Certo nel centro di Roma non ci sono allevamenti di ovini, forse però qualche persona stravagante potrebbe tenerla in casa, come è capitato di vedere con qualche amante dei serpenti.

Maiali, cinghiali, gabbiani, piccioni, topi. I romani tormentati da animali di tutti i generi non l’hanno presa bene: hanno bocciato Virginia Raggi, la sindaca grillina. Ora è il turno di Roberto Gualtieri, Pd, il sindaco subentrato a Raggi.