Raggi: «Due boschi
a Centocelle
e Tor Sapienza»

Il verde a Roma è insidiato da mille pericoli. Le fiamme la scorsa estate hanno cancellato buona parte del verde di Roma. Vasti roghi, molte volte dolosi, hanno devastato campagne, boschi e parchi della capitale. Virginia Raggi chiese perfino l’intervento dell’esercito per proteggere la pineta di Castel Fusano, per buona parte carbonizzata.

Boschi urbani, Virginia Raggi

Virginia Raggi

I tanti alberi delle strade e dei parchi della città poi, per la scarsa manutenzione, corrono e fanno correre gravi rischi ai cittadini. Ogni tanto ne cade uno, tra le piante più vecchie e tra le più colpite dallo smog e dai parassiti. Per ora, fortunatamente, c’è stato solo qualche ferito lieve e nessun morto. Così il patrimonio boschivo regredisce sempre di più.

La sindaca di Roma sembra che voglia correre ai ripari. Intanto ha deciso di andare in soccorso di due periferie della metropoli: «Il 19 novembre, insieme a cittadini e associazioni, pianteremo 12.000 alberi a Roma per creare due nuovi boschi urbani a Centocelle e Tor Sapienza. Vi aspettiamo per questo primo grande passo di un percorso partecipato». L’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari ha dato qualche particolare in più: «Dodicimila nuovi alberi per Roma. Nasceranno due boschi urbani a Centocelle e Tor Sapienza, un grande segnale di riforestazione urbana che arriva nel momento in cui facciamo il monitoraggio del patrimonio arboreo di Roma abbandonato da tanti anni».

Parco Archeologico di Centocelle

«La nostra è un’amministrazione che punta alla tutela del verde. Non più mera manutenzione ma far rigenerare la vita» le ha fatto eco il presidente della commissione Ambiente capitolina Daniele Diaco. La Raggi ha anche annunciato una singolare iniziativa: «Continueremo a piantare alberi per tutti i nuovi nati. Le famiglie riceveranno una lettera in cui si dirà che è stato piantato un albero» per il nuovo nato.

Nella pineta di Castel Fusano ancora si stanno contando gli enormi danni. Le fiamme appiccate dai piromani a più riprese da maggio fino ad agosto hanno distrutto almeno 250 ettari dei circa 1.000 totali, bruciando soprattutto dove il fuoco aveva già colpito con i grandi roghi del 2000 e del 2008. I carabinieri arrestarono 5 sospetti piromani, tra i quali un iracheno e un polacco.