In mostra Piacentino
Il pallino dei veicoli

Arte Minimalista, Arte Povera “e oltre”. Gianni Piacentino, classe 1945, vive e lavora a Torino, si è affermato già da giovanissimo, a vent’anni. Pitture, sculture, installazioni artistiche sono state e sono esposte nei musei e nelle gallerie d’arte di tutta Europa. L’artista ha una passione per i metalli e per tutte le applicazioni industriali in termini di tecniche e di colori. Ha un pallino per i modelli di veicoli, forse una qualche inclinazione futurista.

Piacentino, opera

Opera di Gianni Piacentino

L’arte ideale? Piacentino non crede a dei ‘punti cardinali’ permanenti da rispettare. A Flash Art ha argomentato: «Credo che la ‘forma ideale’ nell’arte o nella tecnica non nasca solo da presupposti teorici, ma sia di volta in volta variabile, anche storicamente ed emotivamente. Non un punto fermo (anche se qualche ‘punto’ è più fermo di altri), ma una serie di punti fermi che non si annullano l’un l’altro».

Una visione molto pragmatica, legata alla regola del limite e della relatività. Giovedì 23 novembre, alle ore 18,30 verrà inaugurata alla Galleria Mucciaccia di Roma la mostra personale di Gianni Piacentino Works 1966-2017. Saranno esposte oltre trenta opere dal 1966 ai giorni nostri.

Questo autore, sottolinea un comunicato stampa, è una delle figure più interessanti e uniche del panorama artistico internazionale. La mostra segue le sue recenti antologiche museali al Centre d’Art Contemporain di Ginevra (2013) e alla Fondazione Prada di Milano (2015-2016).

Opera di Piacentino

L’esposizione, aperta al pubblico fino al 15 gennaio 2018, traccia il percorso di Piacentino non in senso puramente cronologico, quanto piuttosto secondo una chiave di lettura che lo stesso artista offre del proprio lavoro, scegliendo di intrecciare lavori storici e recentissimi, a sottolineare gli elementi di continuità nella sua opera, ma anche di specificità dei singoli momenti e periodi.

Novità assoluta, presentata al pubblico per la prima volta in questa occasione, sono i recentissimi lavori METALLIC, che rivisitano i monocromi del 1965 in colori metallici sempre di origine industriale, e TRANS-CHROME, nei quali l’artista riprende forme, dimensioni e colorazioni di sue opere storiche degli anni 1966-67, modificandone però le cromie attraverso una particolare tecnica di lavorazione delle superfici, con una finitura cromo trasparente che li attualizza in inedite luminosità cangianti.

Opera di Piacentino

Queste opere evidenziano una sorta di cortocircuito temporale tra classicità e contemporaneità. Piacentino lavora sul colore come materia concreta, innestandovi i suoi caratteristici trattamenti e procedimenti altamente tecnologici, direttamente ispirati all’estetica e alla lavorazione industriale. Ne risulta così un inedito virtuosismo luministico, che richiama esplicitamente grandi maestri del passato, dai fondi oro delle icone bizantine ai morbidi velluti di Tiziano, ai riflessi del celebre orecchino di perla di Vermeer, che Piacentino traduce in termini contemporanei nel linguaggio aniconico delle sue opere.

Opera di Piacentino

Tra le opere degli anni Sessanta presenti in mostra, si segnala in particolare YELLOW-OCHRE FENCE OBJECT (1967-68), che venne esposta nella storica mostra “Arte povera” alla Galleria De’ Foscherari di Bologna nel 1968.

La mostra è anche una rara occasione per vedere un numero rilevante di opere pittoriche di Piacentino, esposte in dialogo con le sue più note sculture: anche in questo caso alcuni lavori riprendono in una chiave di indagine luministica, con i nuovi colori metallici, iconografie legate ai celebri cicli dei “velivoli”, ispirati negli anni Settanta ai Fratelli Wright, che costruirono il primo aereo capace di volare (1903), e negli anni Ottanta agli idrovolanti delle transvolate atlantiche di Italo Balbo.

 

 

Inaugurazione: giovedì 23 novembre 2017, ore 18.30

Apertura al pubblico: 24 novembre 2017 –  15 gennaio 2018

Galleria Mucciaccia, largo della Fontanella di Borghese 89, Roma