Sbanda, anzi la Rai deraglia. L’azienda radio-televisiva pubblica è stata di nuovo battuta da Sky e su una notizia di prima grandezza: ha dato le immagini dell’incidente ferroviario alle porte di Milano con un ritardo di oltre un’ora e mezza rispetto al concorrente televisivo privato. Più esattamente il ritardo sarebbe intorno a un’ora e quaranta minuti.
A viale Mazzini sconforto e rabbia viaggiano quasi di pari passo. C’è lo sgomento per le tre donne morte e per i 46 feriti (4 gravi) provocati dal deragliamento del Trenord carico di pendolari all’altezza di Pioltello vicino a Segrate. Ma è anche forte l’ira per lo “schiaffo” subito da Sky: la Rai su uno dei maggiori disastri ferroviari degli ultimi anni è arrivata seconda pur avendo a Milano una attrezzatissima sede regionale, tra le più grandi, anzi forse la più grande, di tutta Italia.
Qualcosa non ha funzionato tempestivamente nel meccanismo giornalistico per seguire la drammatica notizia. Non è la prima volta che accade, ma adesso siamo di fronte ad un “inciampo” su una delle maggiori e peggiori notizie di cronaca nera ferroviaria degli ultimi anni. Precisione e tempestività sono le due principali regole da osservare nel lavoro giornalistico, ma sulla seconda, la rapidità, la Rai ha patito una clamorosa sconfitta.
Eppure la sensibilità verso l’informazione dovrebbe essere forte a viale Mazzini. Mario Orfeo, il direttore generale della Rai, ha un medagliere imponente: è stato sul ponte di comando del Tg1, del Tg2, del Messaggero e del Mattino. Monica Maggioni, la presidente della Rai, è stata alla guida di Rainews. Eppure qualcosa non funziona e non ha funzionato nella “macchina” dell’azienda radio-televisiva. Il disastro ferroviario di Milano ha un impatto travolgente. Giuseppina Pirri, 39 anni, attaccata al telefonino ha gridato alla madre: «Aiuto! Il treno sta deragliando». Poi è morta nell’incidente. Dei viaggiatori hanno raccontato: «Il treno ha cominciato a tremare, poi il botto. Urla e grida dappertutto».
Le immagini dei vagoni accartocciati del treno dei pendolari sono sconvolgenti: da sole fanno notizia. Il Trenord 10452 proveniente da Cremona, deragliato ieri all’alba, alle 6.57, mette in discussione tutto: sicurezza ferroviaria, servizi ai malandati convogli dei pendolari, sereno andamento della campagna elettorale per le elezioni politiche (le opposizioni hanno subito criticato il governo e la maggioranza). Non vorremmo che adesso si mettesse in discussione anche il servizio pubblico. Sia nel governo sia nelle opposizioni tempo fa si è parlato di privatizzazione, di vendita della Rai, di affidamento del servizio pubblico radio-televisivo ad altri soggetti.
R.Ru.