Addio alle botticelle di Roma, le romantiche carrozzelle trainate da un cavallo. Uno dei simboli della capitale rischia di sparire dalle strade della città eterna. Niente più botticelle a San Pietro, a piazza Venezia, a piazza di Spagna, al Pantheon, a piazza del Popolo. Cancellate a Trastevere, a via Condotti, in via del Corso, in via Nazionale. Potranno continuare a girare solo nei parchi e nelle ville della metropoli. Saranno confinate in “posti ad hoc” come Villa Borghese o Villa Pamphili.
La novità, certo non gradita dai turisti affascinati da un giro sulle botticelle di Roma, deriva dal regolamento su queste tipiche carrozzelle approvato dalla giunta comunale grillina. Ora la parola passerà ai municipi prima dell’approvazione definitiva da parte dell’assemblea capitolina.
Le botticelle verranno eliminate dalle strade perché, spiega un comunicato stampa, l’obiettivo è di tutelare il benessere dei cavalli, garantire la sicurezza del servizio ed evitare problemi alla viabilità della capitale.
Virginia Raggi sostiene con forza la novità, aprendo le porte alle richieste degli animalisti, mobilitati da anni contro il maltrattamento dei cavalli. La sindaca di Roma ha usato parole impegnative per illustrare la bontà della decisione: «Si tratta di un traguardo storico per la città di Roma. Dopo decenni di dibattito sul tema questa Amministrazione ha avuto il coraggio di mettere ordine al servizio con regole e prescrizioni». Perciò «niente più cavalli affaticati e costretti a percorrere tra le auto e sotto il sole le vie della città». Conclusione: «Come promesso le botticelle non circoleranno più tra le auto ma saranno spostate con percorsi ad hoc nei parchi e nelle ville della città».
Ma i vetturini non ci stanno e annunciano battaglia. Angelo Sed, presidente dei vetturini romani, contesta tutto, cominciando dall’alternativa di passare da una botticella a un taxi: «Sì, è vero ci danno la possibilità di convertire la licenza e non rimanere senza lavoro…Il problema è che qui c’è una carrozza, un cavallo, tante cose da sistemare. Lì si dovrebbe andare incontro a una spesa, perché l’auto ha un costo, chi la compra questa macchina?».
Poi c’è il problema dei clienti, dei turisti: numerosi nel centro storico ma scarsi nei parchi. Le contestazioni sono molte: le botticelle di Roma «essendo un servizio pubblico non di linea, dobbiamo stare dove c’è l’utenza del turismo e non possiamo andare nei parchi, anche perché prima c’era il problema di far fare le salite ai cavalli, oggi troviamo le strade chiuse». Fa un esempio: «Non ci fanno percorrere i Fori Imperiali quindi dobbiamo affrontare le salite per andare al Colosseo e a nessuno importa. Non so cosa vedono gli animalisti». Giovanni Cervalieri, 71 anni, vetturino da 48, batte i pugni: «Con tutti i problemi irrisolti in città, tra la spazzatura e l’invasione dei bus turistici, possibile che la questione dirimente siano 48 carrozzelle?».
Niente manifestazioni o sit in contro Virginia Raggi, ma la guerra avverrà a colpi di carte bollate. A un ricorso già inoltrato ne seguirà un altro: svolgendo «un servizio pubblico non di linea, né si può togliere né può diventare di linea».
L’estate non porta bene alle botticelle. Giusto un anno fa, per la terribile afa, il Campidoglio vietò temporaneamente la circolazione per salvaguardare la salute dei cavalli. Ma poi le botticelle, passato il caldo torrido, tornarono nelle vie di Roma.